TUMORE AL SENO

Cosa è il tumore al seno

Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nel sesso femminile e origina dalle cellule del tessuto mammario che, a seguito di una moltiplicazione anomala, formano un nodulo maligno o un tumore. 1

Carcinoma mammario duttale o lobulare: differenze

Tutte le cellule del seno possono dare origine a un tumore, ma nella maggior parte dei casi il carcinoma mammario si forma nelle cellule ghiandolari, o lobuli (carcinoma lobulare), o da cellule responsabili della formazione della parete dei dotti (carcinoma duttale). 1

In particolare, la tipologia più comune di tumore al seno è quello che ha origine dalle cellule dei dotti che rappresenta il 70-80%, mentre quello che origina dai lobuli è meno frequente e rappresenta circa il 10% di tutti i carcinomi mammari. 2

Incidenza del tumore mammario nelle donne e negli uomini

Il tumore al seno colpisce maggiormente le donne in post-menopausa, di età superiore a 50 anni. Il carcinoma mammario colpisce più raramente anche gli uomini, nei quali rappresenta l’1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario. 1

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Il tumore al seno

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Sintomi del tumore al seno

I segni e sintomi più comuni associati al tumore al seno sono rappresentati da anomalie della mammella, come ad esempio la formazione di un nodulo, alterazioni o secrezioni del capezzolo, dolori o fastidi permanenti al seno o arrossamenti della cute mammaria. 1

Alcuni di questi segni, in particolare il rigonfiamento o la presenza di un nodulo ascellare o il dolore osseo localizzato possono essere indicatori di metastasi ossee o ai linfonodi. 1

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Aspetto del tumore al seno: come si presenta

In base all’aspetto del tumore al seno è possibile riconoscerne diversi sottotipi.

In particolare, i tumori tubulari della mammella si riconoscono per le loro piccole dimensioni e la presenza di noduli cilindrici. 1

I tumori mucinosi, invece, si contraddistinguono perché appaiono come masse soffici e tondeggianti e, infine, ci sono i tumori papillari che appaiono con piccole protuberanze fusiformi. 1

Gli stadi del cancro alla mammella

Lo stadio più precoce del tumore al seno è rappresentato dalla malattia non invasiva, ovvero un tumore che si sviluppa all’interno dei dotti o lobuli mammari e che non si è ancora diffuso nel tessuto mammario sano circostante. La malattia diventa invasiva quando il tumore si diffonde al di fuori del tessuto mammario, oltre i dotti o i lobuli, verso i linfonodi o altri organi circostanti, nei quali si possono formare delle metastasi, anche dette tumori secondari. 2 

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I carcinomi mammari vengono classificati in base alle caratteristiche molecolari delle cellule maligne. I tumori al seno ormono-dipendenti hanno alti livelli dei recettori per gli estrogeni e/o per il progesterone che, quindi, stimolano la loro crescita. 1

Altri tipi di carcinomi mammari sono caratterizzati dalla presenza elevata, sulla superficie delle cellule tumorali maligne, della proteina HER2: un recettore per fattori di crescita che, normalmente, permette di mantenere sano il tessuto mammario, controllando la divisione e la riparazione cellulare. 2

Tuttavia, nel 15-20% dei tumori al seno, la proteina HER2 è troppo abbondante e le cellule si dividono eccessivamente e in modo incontrollato. 2

Infine, esistono i tumori al seno che non presentano alti livelli né dei recettori per gli estrogeni, né di quelli per il progesterone o della proteina HER2: sono per questo denominati “tripli negativi”. 2 Non esponendo sulla superficie né i recettori per gli ormoni né la proteina HER2, i tumori tripli negativi non rispondono alle terapie ormonali né ai farmaci a bersaglio molecolare. 2 Questi carcinomi mammari rappresentano circa il 10-20% del totale. 2

 

Diagnosi ed esami

Per la diagnosi e la prevenzione del carcinoma mammario si possono usare diverse indagini cliniche, di imaging e molecolari. L’esame clinico prevede la palpazione dei seni e dei linfonodi: se necessario, il medico potrebbe prelevare un campione di sangue per esami di routine o programmare un accertamento mediante diagnostica per immagini. 2

Per la diagnosi precoce del carcinoma mammario ogni donna dovrebbe sempre rivolgersi al proprio medico ed eseguire esami specifici in base alla propria età e rischio di sviluppo di una neoplasia. 1

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Test genetici

Per valutare la predisposizione di una donna allo sviluppo di un carcinoma mammario nell’arco della propria vita è possibile eseguire dei  test genetici. Tali indagini possono essere attuate solo dopo avere eseguito un colloquio con un genetista e un oncologo.

Il test viene effettuato tramite un semplice prelievo di sangue, dalle cui cellule viene poi estratto il DNA per le analisi genetiche. 2,3

Tali test genetici possono essere eseguiti sia per l’indagine specifica dei geni BRCA1 e BRCA2 sia per una ricerca più approfondita, mediante, un test multi-genico o di espressione genica.2,3
Questi test sono stati ideati in quanto una donna portatrice di una mutazione del gene BRCA1 ha un rischio del 65-95% di sviluppare un cancro della mammella nell’arco della vita, e si stima che oltre il 90% delle forme ereditarie sia dovuto a una mutazione a carico di uno di questi due geni. 2

Nell’ambito del percorso di consulenza genetica oncologica, se figure specialistiche come l’oncologo e il genetista lo ritengono utile, i test genetici principalmente a carico dei geni BRCA1 e BRCA2 possono essere eseguiti a carico del Servizio Sanitario Nazionale. 4

Centri di senologia: breast unit

Le Breast Unit, anche note come Centri multidisciplinari di senologia, sono delle strutture d’eccellenza, organizzate secondo criteri scientifici precisi e condivisi in tutto il Paese. 5

All’interno di ciascun Centro senologico vi sono figure specialistiche come l’oncologo, il chirurgo senologo, radiologo, anatomo-patologo, genetista e radioterapista, oltre a figure come quella dell’infermiere specializzato, dello psico-oncologo e del fisioterapista. 5,6

Nelle Breast Unit viene definito il percorso diagnostico e di trattamento di ogni paziente a cui è stato diagnosticato un carcinoma mammario; in ogni fase del percorso, ogni donna viene seguita e accolta da un team multidisciplinare di clinici specializzati esperti nel tumore al seno. Durante i colloqui è prioritario informare le pazienti in modo chiaro e semplice, definendo ogni step che dovranno affrontare dopo la diagnosi, inclusa la spiegazione del referto diagnostico. 6

 

Cura, trattamento e terapie

Il trattamento del carcinoma mammario dipende dallo stadio iniziale e dal tipo del tumore. La terapia deve tenere conto delle caratteristiche patologiche, dell’età e della condizione di salute generale della donna. 1 La scelta e la combinazione dei trattamenti devono essere discusse insieme, tra clinico e paziente, tenendo in considerazione le preferenze personali di ogni donna.
Tra le principali strategie di trattamento del tumore al seno vi sono la chemioterapia e la radioterapia, la terapia a bersaglio molecolare ed endocrina e, infine, la chirurgia.
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Relativamente al trattamento, è necessario considerare che molte donne che hanno ricevuto la diagnosi di tumore al seno non hanno avuto la possibilità di ampliare la famiglia. L’infertilità correlata al trattamento può diventare una delle principali fonti di disagio che, tuttavia, in molti casi può essere prevenuta preservando la fertilità  prima di iniziare il trattamento sistemico. 7

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Cause del tumore al seno e fattori di rischio

Le cause specifiche del cancro della mammella non sono ancora del tutto note ma sono stati identificati diversi fattori di rischio predisponenti lo sviluppo di tale neoplasia.1
Tra i fattori di rischio responsabili dell’insorgenza del carcinoma mammario vi sono: 1

  • sesso femminile
  • età avanzata
  • predisposizione genetica, ovvero presenza di eventi mutazionali patogenetici a carico di specifici geni
  • esposizione agli estrogeni e a radiazioni ionizzanti
  • storia di iperplasia mammaria atipica
  • obesità
  • consumo di alcol

La presenza di uno o più fattori di rischio aumenta la probabilità di sviluppare un cancro, ma non è necessariamente correlato all’insorgenza della patologia. Allo stesso modo, l’assenza di fattori di rischio non esclude la possibilità di sviluppare un cancro al seno. 1

La familiarità per il cancro della mammella per una donna è uno dei fattori più importanti che determina il rischio di sviluppare la malattia. 1 Infatti, tutte le donne con una parente di primo grado, come mamma o sorella, a cui è stato diagnosticato un carcinoma mammario hanno un rischio maggiore di andare incontro allo sviluppo di un tumore al seno. In particolare, il rischio è 3 volte maggiore se a quella parente il cancro della mammella è stato diagnosticato prima della menopausa. 1

Inoltre, è possibile riconoscere come fattori di rischio alcune abitudini legate allo stile di vita di una donna. 1

Prevenzione del tumore al seno: alimentazione e stile di vita

Numerosi studi hanno indicato l’esistenza di una forte associazione fra alimentazione e diversi tipi di neoplasie, tra cui il tumore al seno. 8

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale anche durante il percorso terapeutico e nella prevenzione della recidiva del carcinoma mammario. Infatti, un’alimentazione sana e corretta permette di migliorare la gestione degli effetti collaterali delle terapie e di ridurre il rischio di recidiva. 9

A tal proposito, è stato dimostrato che la dieta mediterranea può prevenire di circa il 15-20% l’insorgenza del tumore al seno. 8 Il World Cancer Research Fund International, infatti, indica che ha spiegato che seguire un’alimentazione sana, ricca di frutta, verdura e cereali prevalentemente integrali, povera di grassi saturi, ovvero di origine animale insieme a un ampio apporto di proteine, come i legumi, il pesce, la carne bianca e i latticini magri, ha un forte impatto benefico sulla prevenzione e la recidiva della malattia. 9
Bevande alcoliche, come birra e vino, l’eccessivo consumo di biscotti o snack salati sono, invece, sconsigliati nella dieta delle donne che hanno avuto una diagnosi di tumore al seno in quanto favoriscono l’aumento di peso che aumenta le probabilità di sviluppare una recidiva tumorale e/o altre malattie, come l’ipertensione arteriosa, il diabete o alcune patologie cardiovascolari. 9

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Per prevenire l’insorgenza del carcinoma mammario è essenziale mantenersi in attività, riducendo la sedentarietà e controllando periodicamente il proprio peso corporeo. L’obesità, infatti, favorendo l’infiammazione, contribuisce alla proliferazione incontrollata delle cellule, in particolare di quelle tumorali. 10

Le donne con una diagnosi di tumore del seno, inoltre, devono prendere parte a programmi che promuovono l’esercizio fisico migliorando la propria efficienza fisica e la qualità della vita, inclusa la salute mentale. 10
Infatti, alle donne che hanno terminato le cure è consigliato praticare un’attività fisica aerobica di intensità moderata o elevata, per circa 75 minuti, e almeno due allenamenti di resistenza alla settimana, in modo da migliorare lo stato di salute in generale. L’attività fisica, quindi, è correlata a una migliore qualità della vita e a una sopravvivenza libera dal tumore al seno maggiore. 10

Inoltre, soprattutto dopo un intervento chirurgico, l’attività fisica ricopre un ruolo essenziale, in quanto contribuisce al recupero e allo stato di salute generale della donna. 10
Nello specifico, una possibile conseguenza spiacevole del tumore alla mammella è la ridotta mobilità del braccio e dell’ascella, che compare principalmente dopo la radioterapia e l’intervento chirurgico. 10 Anche in questo caso è essenziale praticare esercizio fisico o iniziare un programma di fisioterapia in modo da migliorare il movimento dell’arto, riducendo i tempi di recupero. 10

 

Bibliografia

  1. Guide ESMO per la paziente, basate sulla Linee Guida per la Pratica Clinica ESMO.
  2. Tumore al seno. Il presente. Il futuro. Fondazione VERONESI.
  3. Servizi di diagnostica molecolare personalizzata. Istituto Europeo di Oncologia.
  4. Tumore al seno: test BRCA, quando si può effettuare gratuitamente? Fondazione VERONESI. Disponibile all’indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/tumore-al-seno-test-brca-quando-e-possibile-effettuarlo-gratuitamente#:~:text=Il%20test%20genetico%20%C3%A8%20offerto,significativa%20storia%20familiare%20alle%20spalle. Ultimo accesso: giugno 2024.
  5. Breast Unit: i centri di senologia multidisciplinari per la prevenzione e la cura del tumore al seno.
  6. Io donna. Breast Unit.
  7. Warner E, et al. CMAJ. 2020;192(35):E1003-E1009.
  8. Palli D, Rolla J, Pazzoni. MA. L’alimentazione nella prevenzione primaria del tumore al seno. Breast Unit. Disponibile online al seguente sito: https://www.tumorealsenopiacenza.it/wp-content/uploads/2021/08/Alimentazione-prevenzione-prim-tumore-al-seno-.pdf. Data di ultimo accesso: giugno 2024.
  9. Istituto Oncologico Veneto. Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico. Ambulatorio di Nutrizione Oncologica. Neoplasia della mammella e nutrizione: cosa mangiare? Disponibile al sito: /https://www.ioveneto.it/wp-content/uploads/2020/09/IOV-opuscolo-nutrizione-e-neoplasia-mammella.pdf. Data di ultimo accesso: 30.05.2024.
  10. AIRC. Dopo un tumore al seno, l’attività fisica aiuta moltissimo. Disponibile al sito: https://www.airc.it/news/dopo-un-tumore-al-seno-lattivita-fisica-aiuta-moltissimo. Data di ultimo accesso: giugno 2024.