Tumore al seno dopo quanti anni si è fuori pericolo

Tumore al seno localizzato: dopo quanti anni si è fuori pericolo?

Se hai affrontato o stai affrontando un tumore al seno, ti sarai chiesta almeno una volta: "quando sarò fuori pericolo?" 
L'incertezza legata al rischio di recidiva, ovvero la possibilità che la malattia si ripresenti, è una preoccupazione molto comune e la domanda è più che legittima.
Proviamo ad analizzare insieme cosa significa essere "fuori pericolo", le tempistiche del rischio di recidiva, come queste variano in base alle caratteristiche del tumore e ad altri fattori individuali. Vediamo, inoltre, come la terapia adiuvante e uno stile di vita sano, insieme ai controlli regolari e all'aderenza alla terapia, siano fondamentali per gestire al meglio il percorso post-diagnosi.

Rischio di recidiva: cosa significa essere "fuori pericolo"

Oggi in Italia per legge si è considerati guariti da un cancro quando sono trascorsi 10 anni dalla fine delle cure, in alcuni casi anche meno, per il Decreto-legge sul diritto all’oblio oncologico n. 193 del 7 dicembre 2023 in Gazzetta Ufficiale il 18 dicembre 2023 e i decreti attuativi 2024 del Ministero della Salute 1.
Ma per avere delle risposte relative alla guarigione clinica dalla patologia dobbiamo affidarci ai medici e a fonti scientifiche autorevoli.

Gli oncologi da tempo si interrogano sull’opportunità di definire “guarito” un malato oncologico. Da un lato, questo consente loro di valutare correttamente gli effetti a lungo termine dei nuovi trattamenti; dall’altro, per i pazienti, sapere di avere un’aspettativa di vita simile a quella delle persone non ammalate di tumore è di fondamentale importanza2 : sapere che la guarigione, dopo una diagnosi di tumore, è possibile, ha ricadute importanti su molti aspetti sia pratici sia psicologici della vita delle persone.2
In ambito oncologico il concetto di “guarigione” è diverso da ciò che si intende per altre patologie ed è estremamente variabile da un tumore all’altro.
Questo perché alcune forme tumorali possono ripresentarsi anche dopo molti anni dalla diagnosi, o perché - ad esempio nei casi di tumore metastatico del seno, nei quali l’obiettivo di debellare la malattia non è sempre realizzabile - la strategia di cura è di tenere a bada la neoplasia e cronicizzarla.3

Vediamo insieme cosa indica una fonte autorevole come l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, che dà una definizione clinica di guarigione nel volume “I numeri del cancro in Italia, 2022 (AIOM-AIRTUM): “Dal punto di vista clinico, la parola “guarito” si riferisce alla remissione completa di una malattia neoplastica, indipendentemente dalla presenza o assenza di sequele tardive nei trattamenti. […] Un malato di cancro può essere definito “guarito” solo nel momento in cui l’aspettativa di vita è la stessa di quella di una persona dello stesso sesso e della stessa età nella popolazione generale. L’indicatore utilizzato […] è il “tempo per la guarigione”, e per il tumore al seno è di 17 anni.” 3
Naturalmente, la parola “guarito” non può essere usata per tutti i tipi di tumori, trattandosi di malattie molto eterogenee, con grande variabilità di caratteristiche biologiche, espressioni cliniche, storie naturali e risposte ai trattamenti. 2